
Umbria da scoprire in due giorni
In Umbria sono stata molte volte.
E’ una regione con cui ho un legame affettivo molto forte.
Il problema è che quando un luogo lo frequenti troppo spesso rischi di non accorgerti più di quanto è bello.
Beh, con l’Umbria, questo discorso vi assicuro che non vale.
Ci sarà sempre tanta bellezza pronta a stupirti; almeno così capita a me tutte le volte.
ED ECCO LA MIA UMBRIA DA SCOPRIRE IN DUE GIORNI.
Ovviamente ho selezionato alcune tappe obbligatorie ad alcune che non avevo ancora avuto modo di conoscere.
Le due notti le ho passate ad Assisi che si è trasformata nel mio campo base per gli itinerari successivi.
Assisi non ha bisogno di tante descrizioni: è un luogo con un forte richiamo spirituale; qui convergono persone dal tutto il mondo sulle orme di San Francesco.
La prima immagine che avrete della città sarà l’enorme Basilica.
Bella di giorno e meravigliosa di notte, quando compare davanti così maestosa.
Prendetevi tempo e girate per le strade, sempre affollate di turisti; ammirate ogni angolo, ogni dettaglio, ogni vicolo. Questo luogo vi incanterà e sentirete la necessità di tornare, e tornare ancora.
Salendo ad Assisi passerete per Santa Maria degli Angeli.
Fermatevi!
L’omonima basilica, contiene e protegge la Porziuncola, una antica cappella dove San Francesco avrebbe ottenuto l’indulgenza del perdono da Gesù.
Da visitare, anche il roseto dove si narra che San Francesco si rotolò sui rovi e questi si trasformarono in rose senza spine.
Questo tipo di rosa continua a fiorire solo in questo giardino.
Per mangiare vi consiglio di fermarvi alla Pregiutteria Casa Norcia a pochi passi dalla Basilica.
Vi sembrerà di entrare in una bottega con in esposizione tutti i prodotti tipici della zona che poi assaporerete nei piatti che vi verranno serviti.
Dal tagliere di salumi tipici alla pasta fresca con il tartufo; tutto da leccarsi i baffi.
Ovviamente impossibile non pensare di fermarsi a Perugia.
Questa volta ho dato la precedenza al Pozzo Etrusco che non avevo mai visitato.
Al costo di 3,00 euro, si entra all’interno del Palazzo Sorbello per scoprire questa opera di ingegneria idraulica.
Un breve video introduce alla visita spiegando con molti dettagli la costruzione, la funzione e l’utilizzo.
Piccola nota: per scattare questa foto (senza la presenza di nessuno) ho dovuto attendere un buon quarto d’ora che una giovane coppia, arrivata al fondo del pozzo invece di ammirare l’opera, smettesse di guardare dei video sullo smartphone.
L’altra tappa irrinunciabile è stata la via dell’Acquedotto.
Costruito per portare l’acqua dal Monte Pacciano al centro città fino al Fontana Maggiore, è stato dismesso a causa dei problemi di manutenzione.
Di seguito, venne aggiunto un parapetto per trasformarlo in un percorso pedonale.
Il giorno successivo sono dedicati a Rasiglia, Fonti del Clitunno e Spello.
Delle prime due tappe vi parlerò presto ma adesso vi racconto la mia visita a Spello.
L’auto l’ho parcheggiata lungo la via della Liberazione, gratuito e a due passi dal centro storico.
Entrando sotto l’arco della via Consolare, sulla sinistra si trova la Cantina dei Sapori dove mi sono fermata per un veloce pranzo.
Ho mangiato una zuppa di legumi deliziosa accompagnata da una birra artigianale molto buona oltre che la tipica torta al testo con gli affettati locali.
Dopo il pranzo inizia la passeggiata nel borgo di Spello.
Viene anche chiamata la “capitale dei fiori” perché in ogni angolo e vicolo troverete meravigliosi addobbi floreali in ogni periodo dell’anno.
Vi segnalo un evento molto suggestivo: l’infiorata del Corpus Domini dove viene allestito un tappeto di fiori lungo le strade del centro storico.
In serata sono tornata ad Assisi per passeggiare in tranquillità lungo i vicoli silenziosi.
La mattina dopo, caricato i bagagli, parto in direzione La Scarzuola dove ho appuntamento con l’eclettico proprietario. Il racconto della mia visita la potete leggere qui.
L’ultima tappa umbra prima di spostarmi verso il Lazio è il Pozzo di San Patrizio.
Realizzato per assicurare alla città un approvvigionamento idrico anche in caso di assedio, il pozzo è profondo 53 metri e ha una larghezza di 13.
La particolarità di questo luogo è la doppia rampa ad elica, una in salita ed una in discesa che non si incontrano per permettere agli animali da soma di trasportare l’acqua in modo continuo.
Il percorso è composto da 248 gradini con 72 finestroni che fanno entrare la luce del lucernario posto all’ingresso del pozzo.
Il vero nome sarebbe Pozzo della Rocca ma nell’ottocento i frati del convento dei Servi l’hanno voluto associare al Santo irlandese e alla leggenda della sua grotta dove si espiavano i peccati attraverso un lungo e difficoltoso percorso.



2 commenti
Pietrolley
Come già ti ho detto su IG, non conosco l’Umbria, ma a forza di vedere foto e articoli come i tuoi, la voglia di prenotare sale parecchio.
Per quest’anno ho già altre idee in testa, ma in futuro sarà di certo una regione che scoprirò!
manu
Sono certa che come avrai occasione di conoscerla te ne innamorerai follemente così come è successo a me. Lo dico sempre l’Umbria da assuefazione 😆