
Cosa vedere a Praga, il nostro itinerario – seconda parte
Continua il racconto del nostro viaggio a Praga (trovi la prima parte qui).
Terzo giorno
Sotto un cielo completamente coperto, il terzo giorno ci dirigiamo verso la collina Petrin, un bellissimo ed enorme parco, sul quale si arriva alla sua sommità con la funicolare in legno.
In cima si trova la Torre Panoramica, una struttura in ghisa che dovrebbe avere una vaga somiglianza con la Torre Eiffel.

Arrivati in cima non abbiamo potuto ammirare il panorama a causa di una tempesta di neve (sembrava di essere in Val Padana circondati dalla nebbia).
Ritornando verso il centro ci infiliamo nel Lego Museum.
Viaggiando con bambini era una sosta quasi obbligata; oltretutto in casa siamo tutti degli appassionati dei coloratissimi mattoncini.
Il museo non è grandissimo ma ben organizzato e con alcuni spazi dedicati al gioco libero.
Usciamo nuovamente ed andiamo alla ricerca dell’ennesimo strano monumento.
Il Sigmund Froid appeso.
Purtroppo ci sorprende nuovamente la neve e scappiamo al Hamleys che si trova a poca distanza.
Dopo aver visitato quello di Londra questi negozi sono diventati per noi tappe imperdibili.
Lo scivolo che porta al piano terra l’avrei voluto fare anche io.
Ritorniamo sui nostri passi per andare a vedere la testa rotante di Frank Kafka, un’opera cinetica che con il suo continuo movimento è quasi ipnotica.
Ovviamente non poteva mancare la visita alla casa danzante che ammiriamo sia di giorno (sotto la solita tempesta di neve) che di sera così da vederla illuminata.
La giornata termina in una laterale della Piazza di San Venceslao dove nel Palazzo Lucerna si trova la statua del santo sopra un cavallo capovolto, opera del geniale David Cerny.
Quarto giorno
Il penultimo giorno l’abbiamo dedicato alla visita di Terezin; se siete a Praga è una visita secondo noi irrinunciabile.
Al rientro abbiamo effettuato una piccola gita in barca sulla Moldava con Venice Boat: sono piccoli battelli in legno che entrano per un tratto nel “canale del diavolo” di Kampa e sotto il Ponte Carlo.
Nel biglietto è anche compreso l’ingresso nel museo del Ponte oltre ad una bibita calda che quando fa freddo è veramente un toccasana.
Quinto giorno, ultime ore in città
Il quinto giorno con poche ore a disposizione decidiamo di salire a Letna Park.
Perché andarci?
Innanzitutto perché è un grande parco verde che regala un bel panorama sulla città e poi qui si trova un enorme metronomo.
Qui un tempo sorgeva un enorme statua di Stanlin che fu distrutta con la dinamite.
Il metronomo, di oltre sette tonnellate, doveva essere il simbolo di una nuova era.
Scendendo dalla collina ci fermiamo un momento al memoriale delle vittime del comunismo, opera molto toccante con la figura di un uomo ripetuto sette volte ma sempre più consumato.


La frase riportata sulla lapide è la seguente:
“Il monumento alle vittime del comunismo è dedicato a tutte le vittime, non solo coloro che sono stati imprigionati o condannati a morte, ma anche coloro le cui vite sono state rovinate dal totalitarismo”
Torniamo nella Citta Vecchia e saliamo sulla Torre Dell’Orologio.
Un panorama veramente meraviglioso sulla piazza.
Ora il nostro tempo è quasi scaduto quindi ci dirigiamo verso l’hotel ma per goderci ancora un pò la città decidiamo di raggiungerlo a piedi.
Così ci imbattiamo nell’ultima sorpresa che ci regala la città.
La Mosaic House e suoi funghi giganti.
Si tratta di un ostello di design ecocompatibile pieno di installazioni artistiche, sia all’interno che all’esterno.
Ora siamo davvero pronti a lasciare la città con un arrivederci!
Manu

