Cosa vedere a Mirandola
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Mirandola, nella città dei Pico

Momondo mi ha chiesto di raccontarvi della mia città e siccome, ad oggi non l’avevo ancora fatto, ho deciso di cogliere l’occasione al volo.

Mirandola, la città dei Pico.

Si trova nella Bassa Modenese ed è conosciuta per avere dato i natali a Giovanni Pico.

Un pensatore classico di cui è proverbiale la prodigiosa memoria; si dice sapesse recitare la Divina Commedia al contrario.

Prima di raccontarvi cosa vedere nella mia città è indispensabile farvi sapere che nel maggio 2012 abbiamo subito due eventi sismici che hanno causato gravissimi danni.

In parte oggi, molto è stato restaurato, ma, purtroppo, ancora c’è da fare soprattutto per le strutture storiche.

Il Castello era una roccaforte ed è appartenuto ai Pico per quattro secoli.

Cosa vedere a Mirandola

Dopo diversi anni di abbandono, nel 2006, era stato restaurato per restituirlo alla città; qui venivano organizzate mostre, convegni, incontri, sfilate di moda e riti civili; conteneva ovviamente anche il museo civico e la mostra permanente del biomedicale, settore trainante dell’economia mirandolese.

Ad oggi fervono i lavori di restauro per riportarlo all’antico splendore.

La mostra permanente del biomedicale, Mobimed, è visitabile in via Odoardo Focherini 17, mentre il museo civico è attualmente chiuso a causa dei danni provocati dal sisma.

Davanti al Castello si trova il busto in bronzo di Giovanni Pico, un piccolo omaggio al grande filosofo che ha reso famosa la città di Mirandola.

Il centro cittadino è circondato da un viale alberato sorto dove si trovavano le antiche mura, abbattute nel corso del XIX secolo.

La piazza più importante della città è quella della Costituente conosciuta anche come il “listone”; in questo luogo vengono organizzate le principali manifestazioni del paese ed il mercato degli ambulanti che si tiene il sabato mattina; la seconda domenica di ogni mese, invece, viene organizzato il mercatino dell’antiquariato e degli hobbisti.

Su questa piazza si affacciano il Teatro Nuovo, il Palazzo Comunale e diversi palazzi storici.

Il Teatro Nuovo, attualmente in restauro non è visitabile,però è possibile ammirarne il foyer dove vengono svolte mostre ed iniziative culturali.

Il Palazzo Comunale le cui origini risalgono alla fine del ‘400 ha subito successivamente diversi interventi di ampliamento e modifiche che però ne hanno conservato le origini rinascimentali.

Cosa vedere a Mirandola

L’esterno in mattoni rossi è decorato da bellissime terrecotte e la facciata è sovrastata da un antico orologio. All’interno spiccano per interesse lo scalone, la sala gialla e la bellissima “sala granda”.

Qui si riuniva il consiglio comunale e veniva utilizzato anche per le riunioni cittadine e per i riti civili.

Attualmente è inagibile, ma in fase di ristrutturazione.

Ai due lati del “listone” si trovano il Palazzo della Ragione e il Palazzo Bergomi; quest’ultimo caratterizzato da un alto porticato a nove archi, completamente restaurato e tornato al suo splendore; ospita attività commerciali e ai piani superiori abitazioni civili.

Dal lato opposto si erge il Palazzo della Ragione che nel XIV secolo ospitava il podestà che vi amministrava la giustizia.

Anch’esso è attualmente in fase di restauro.

Il Duomo, in Piazza Conciliazione, è una chiesa in stile gotico.

Le scosse sismiche hanno provocato il crollo di una parte della facciata e dell’intero presbiterio con la conseguente perdita dell’affresco dell’arco trionfale e di tutto l’altare maggiore.

E’ crollata anche la copertura lignea sorretta da capriate causando il collasso delle volte interne, le cui macerie hanno sepolto e distrutto in maniera gravissima gli interni della chiesa.

Neppure il campanile alto 48 metri, la cui costruzione iniziò partire dal XV secolo, si è salvato da questo disastro, finendo gravemente danneggiato.

Entro metà del prossimo anno dovrebbero terminare i lavori di restauro che renderanno nuovamente agibile questo luogo di culto.

Merita una visita anche la Chiesa di San Francesco.

Ad oggi, quasi completamente distrutta, è stata una delle prime chiese francescane costruite in Emilia ed ospitava anche il mausoleo della famiglia Pico.

Nei dintorni consiglio la visita al Barchessone Vecchio, si trova nelle Valli Mirandolesi, un’area naturale protetta, a poca distanza dalla frazione di San Martino Spino.

E’ un edificio agricolo per l’allevamento dei cavalli a pianta esadecagonale (16 lati) molto atipica per la zona.

Curiosità  sulla città.

Lo zampone è nato a Mirandola e non a Castelnuovo Rangone come invece viene sostenuto dagli abitanti di quest’ultimo.

Durante l’assedio del 1511, per sfamare la popolazione, il cuoco di Giovanni Pico propose di macellare i maiali, unici animali presenti in città, e conservare la carne all’interno della pelle delle zampe.

In questo modo si riuscì a non far marcire la carne e fornire il sostentamento alla popolazione.

Eventi da non perdere.

Nel primo week end di ottobre le frazioni della città si sfidano al Palio del Maccherone al Pettine delle Valli Mirandolesi.

Ogni frazione partecipante cucina i maccheroni al pettine, rigorosamente fatto a mano, servendolo con un ragù da essa scelto.

Il piatto più apprezzato dalla giuria tecnica e dalla giuria popolare, si aggiudica la competizione.

Questo articolo è scritto su proposta di Momondo per tutti gli Open World Traveler Ambassadors per far conoscere le città d’Italia.

Se vuoi visitare la mia, ti invito, a cliccare qui per prenotare il volo o l’hotel per il tuo viaggio.

Manu

2 commenti

  • Simona

    Ma sai che non sapevo che lo zampone fosse nato lì! Ops! E’ che a volte è difficile capire effettivamente a chi doverlo “attribuire” quando sono in due a reclamarlo ahahha E comunque bravo Momondo che stuzzica con questi articoli! 😉

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