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Finalmente il mare (al tempo del Covid-19)

Non ho resistito; appena è stato concesso di muoversi nella regione, ho sentito l’esigenza di scappare: scappare a vedere il mare.

Sono stata un po’ combattuta tra il fare una gita in giornata o scegliere di fermarmi per la notte, ma poi ho deciso che tanto valeva capire subito con che tipo di estate avrei fatto i conti.

Scelta la destinazione e prenotato l’hotel sono partita, emozionata come un bambino il giorno del proprio compleanno.

Al mare al tempo del covid-19

Durante il viaggio in auto verso la destinazione, mi sono gustata ogni istante, ammirando le immagini scorrere velocemente davanti i miei occhi: il verde dei campi, il grigio dell’asfalto e poi finalmente quel blu tanto atteso.

Riccione mi ha accolto con un cielo burrascoso ed un mare arrabbiato che piano piano si è rasserenato come finalmente riappacificato con la mia assenza, regalandomi alla fine della mia piccola fuga tanto sole, sabbia dorata e un mare trasparente.

Al mare al tempo del covid-19

Ma come è stato questo soggiorno?

Una premessa è necessaria.

In questi giorni siamo stati e siamo, continuamente, bombardati da informazioni più o meno veritiere; parole come distanziamento e assembramento sono entrate nel nostro vocabolario.

Abbiamo visto immagini di spiagge simili ad acquari; ci siamo immaginati una vacanza dove ad ogni metro qualcuno ci misurasse la temperatura corporea; ci siamo immaginati una vacanza con molti limiti e pochi divertimenti.

Al mare al tempo del covid-19

Io vi racconto la mia esperienza di un week end nella Riviera Romagnola.

Partenza la domenica e rientro al lunedì approfittando del ponte del 2 Giugno.

Ho prenotato il venerdì sera perché le previsioni meteo non erano molto favorevoli e consumare il primo week end di libertà chiusa in una camera di albergo non era di certo la mia massima aspirazione.

L’hotel che mi ha ospitato, a pochi passi dalla spiaggia, si è organizzato perché gli ospiti risentano il meno possibile delle restrizioni dovute al distanziamento:

– check-in on line al momento della conferma della prenotazione;

– igienizzanti all’ingresso, ad ogni piano ed all’accesso alle sali comuni;

– chiavi da non riconsegnate alla reception ad ogni uscita ma da trattenere per tutto il periodo di soggiorno per poi essere sanificate, come la stanza, prima dell’arrivo del cliente successivo.

Per la colazione, l’hotel da me scelto, ha optato per una soluzione che ho trovato molto intelligente.

Al mare al tempo del covid-19

Tre turni da un’ora ciascuno ed un menù a scelta tra dolce e salato da scegliere il giorno prima e che viene consegnato al tavolo su un vassoio singolo.

Per i bar e i ristoranti non è cambiato molto per il cliente finale: mantenere la mascherina indossata fino a quando non si è pronti a consumare e disinfettarsi le mani all’ingresso del locale.

Per i ristoranti è sempre meglio prenotare.

In spiaggia ho notato ancora meno la differenza.

Gli ombrelloni più distanziati, anche se sono un problema economico per gli stabilimenti balneari, risultano molto più piacevoli per i clienti che si trovano ad avere una maggiore privacy.

Al mare al tempo del covid-19

E arrivati sotto al vostro ombrellone potrete dimenticarvi della mascherina e godervi il sole.

Ovviamente anche qui troverete disinfettanti per la mani e dovrete mettere la mascherina per muovervi all’interno dello stabilimento ma non per andare a fare il bagno in mare.

Fare la vacanza al mare è possibile.

Sarà un po diverso ma sarà comunque bello.

Nel mio caso, grazie alla mia splendida regione e alla meravigliosa accoglienza della Riviera Romagnola.

Manu

Al mare al tempo del covid-19

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