
Dis.avventure…ma dove stiamo andando?
Ma a voi non è mai capitato di salire su di un mezzo e poi realizzare di non sapere dove esso stia andando?
Io faccio outing e ammetto che mi è capitato, più di una volta.
A volte perché ero convinta della destinazione finale e a volte convinta che più o meno il percorso era quello che mi interessava.
Ecco, quello che vi racconto è proprio questo caso.
Premessa strettamente necessaria: stavamo trascorrendo un week end a Venezia (ve ne ho parlato qui) ed era dalla mattina che un acquazzone senza fine ci aveva inzuppati fino alle ossa.
Eravamo perciò scappati al Lido, nella speranza di trovare un tempo migliore.
Purtroppo così non è avvenuto, anzi la pioggia è aumentata di intensità mentre ci trovavamo nei dintorni della Mostra del Cinema.
Per chi non conoscesse la zona, vi assicuro che, durante la stagione fredda e durante un temporale, sembra di essere in mezzo al deserto del sahara.
Raggiungiamo la fermata del bus ed attendiamo l’arrivo di un mezzo, che effettivamente dopo pochi minuti vediamo giungere.
Peccato che non si fermi...avvilitissimi (e bagnatissimi) ci rimettiamo in attesa; altri pochi minuti e ne arriva uno ma dalla parte opposta.
Attraversiamo la strada di corsa e lo prendiamo al volo.
Valutiamo la direzione e siccome il Lido è una lingua di terra, ipotizziamo che arrivato al capolinea sarebbe poi ritornato sui suoi passi.
Quindi ci mettiamo comodi e ne approfittiamo per asciugarci un pò e valutare poi i percorsi successivi.
Dopo una mezz’oretta non siamo ancora arrivati al capolinea.
Ad un certo punto un sobbalzo e ci ritroviamo su un traghetto con tutto l’autobus.
Ci guardiamo allarmati.
Ma dove ci staranno portando?
Scendiamo di corsa dall’autobus e vediamo che hanno già levato gli ormeggi.
Corriamo verso la banchina ma il traghetto inizia a staccarsi dalla stessa.
Guardiamo disperati l’operatore che si occupava della manovra il quale capisce al volo, dal nostro sguardo, che non dovremmo essere li e ci dice di muoverci e di saltare sulla banchina per scendere prima che il traghetto sia troppo distante.
Una volta con i piedi sulla sulla terra ferma, guardiamo il bus ingannatore che se ne va.
Dall’operatore scopriamo poi che il traghetto era diretto a Chioggia (e non in Croazia come avevo pensato io).
Torniamo sui nostri passi e vediamo un’altro bus, questa volta prima di salire chiediamo all’autista dove sia diretto.
Manu
E a te è mai capitato in viaggio un contrattempo o una disavventura?
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Questa ovviamente non è l’unica, l’altra la trovi qui.

